Ci vorrebbe più Cuore


Avevo nove anni, i pantaloncini corti e tanta voglia di correre dietro ad un pallone, quando mia nonna entrò nella mia camera tenendo tra le mani un pacchettino avvolto nella carta da pane.

- Sei grande ormai, è bene che tu legga qualcosa, tieni…

Mi allungò la sua mano tremante e rugosa, passandomi il prezioso involucro.

All’interno c’era una copia consunta del libro ‘Cuore’.

La ringraziai perplesso, all’epoca non amavo leggere e non mi rendevo conto che quel libro avrebbe contribuito moltissimo a formare il carattere di quel bambino di appena nove anni.

A distanza di anni, mi trovo spesso a ripensare ai tantissimi valori contenuti in quelle pagine: il rispetto per il prossimo, l’amicizia, l’onestà, l’amore per la patria, la famiglia.

Valori che oggi sembrano persi e svaniti nel nulla, come dimostrano le tristissime cronache degli ultimi giorni.

“Questo libro è particolarmente dedicato ai ragazzi delle scuole elementari, i quali sono tra i nove e i tredici anni, e si potrebbe intitolare: ‘Storia d'un anno scolastico, scritta da un alunno di terza d'una scuola municipale d'Italia’. - Dicendo scritta da un alunno di terza, non voglio dire che l'abbia scritta propriamente lui, tal qual è stampata. Egli notava man mano in un quaderno, come sapeva, quello che aveva visto, sentito, pensato, nella scuola e fuori; e suo padre, in fin d'anno, scrisse queste pagine su quelle note, studiandosi di non alterare il pensiero, e di conservare, quanto fosse possibile, le parole del figliuolo. Ora leggete questo libro, ragazzi: io spero che ne sarete contenti e che vi farà del bene.”
Edmondo De Amicis


Qui è possibile leggere e scaricare il libro:
http://www.liberliber.it/biblioteca/d/de_amicis/cuore/html/index.htm

Benvenuto Francesco

03.11.2006

Giorni Frenetici

Si corre all’alba per cercare rassicurazioni, si sta al telefono per ore cronometro in mano per verificare se i tempi sono quelli giusti.

Forse si, è il momento…. No, ancora no.

Il cuore arriva in gola, sta lì fermo per qualche minuto, poi ridiscende e lo senti sprofondare nello stomaco, stretto e attorcigliato come un nodo di una cravatta.

Sensazioni uniche, forse le prime di una lunga serie, di una nuova vita, di un nuovo mondo.

Non c’è paura, lo leggo anche nei suoi occhi, siamo pronti a partire per questo viaggio bellissimo; c’è l’agitazione e la frenesia di un momento così unico.

Se ci penso mi tremano un po’ le mani e lo stomaco si chiude ancora di più.

E’ tutto così indescrivibile e meraviglioso.